Facciamo un pò di chiarezza: chi fa cosa!
Spesso quando dobbiamo rivolgerci ad uno specialista nel campo della psicologia/psichiatria siamo un pò confusi e ci affidiamo a pareri di amici o ci fidiamo di quello che abbiamo sentito dire di recente. Invece, quando si sceglie di andare da uno specialista, dobbiamo sempre avere chiara la specificità della professione e il problema che può risolvere.
Lo psicologo è un professionista laureato in Psicologia e abilitato alla professione in seguito al superamento dell’Esame di Stato, a cui accede solo dopo un adeguato tirocinio pratico. Per esercitare la professione lo Psicologo deve essere iscritto regolarmente all’Albo degli Psicologi nella sezione regionale di appartenenza. Le specifiche competenze sono di comprensione, prevenzione, intervento, riabilitazione e sostegno al fine di promuovere il benessere della persona; inoltre può fare valutazioni e diagnosi attraverso l’uso di strumenti specifici (test) e di colloqui.
Lo psicoterapeuta è un professionista laureato in Psicologia o Medicina e Chirurgia che ha acquisito una specifica formazione teorica e pratica, almeno quadriennale, presso scuole di specializzazione universitarie o riconosciute dal MIUR secondo la normativa vigente. Lo psicoterapeuta oltre ad avere le competenze dello psicologo (se laureato in psicologia) ha l’abilitazione al trattamento finalizzato alla cura dei disturbi psicopatologici. Se lo psicoterapeuta ha una laurea in medicina ha l’abilitazione alla prescrizione dei farmaci.
Lo psichiatra è laureato in medicina e chirurgia con specializzazione post-lauream in psichiatria. dopo aver effettuato una diagnosi prescrive dei farmaci specifici a seconda del disturbo trattato. le patologie di cui si occupa lo psichiatra sono le stesse patologie di cui si occupa lo psicoterapeuta. Spesso la collaborazione tra psichiatra e psicoterapeuta è fondamentale per la buona riuscita della terapia.
Il neurologo è un medico specializzato in neurologia che si occupa di patologie e disturbi collegati al cervello come ad esempio: lesioni o deficit del sistema nervoso (come tetraplegie, atrofia spinale progressiva, sclerosi multipla, sclerosi laterale amiotrofica); deficit del movimento da cause nervose; epilessia; deficit della sensibilità; deficit dell’equilibrio; problemi relativi alla memoria; difficoltà nel linguaggio; deficit legati all’invecchiamento e al decadimento motorio e cognitivo (come ad esempio Parkinson ed Alzheimer).